Case editrici a pagamento – 5

Eleonora: finì nel ridicolo!

Mister Ki: che cosa vuoi dire?

E: subito mi fece una proposta di pagamento in due tranche, 1800 ognuna. Gli feci notare che ero perplessa e che non sapevo se potevo impegnarmi per tale cifra, così decise su due piedi uno sconto del 20% perché il mio romanzo meritava, la mia scrittura doveva essere conosciuta e bla bla bla.

K: sempre un gentiluomo…

E: dallo sconto al pagamento in tre tranche, poi in cinque, alla fine un pagamento in dieci piccole tranche.

K: stai scherzando, vero?

E: non sto affatto scherzando, mi veniva da ridere e stavo trovando il modo per andarmene, ma lui continuava a parlare, alla fine ho dovuto mettere in scena una finta telefonata sul cellulare per dire poi che avevo un problema famigliare e che ero costretta ad andarmene immediatamente. Mi ha accompagnato all’auto, parlando parlando, quando ho chiuso la porta ho respirato, un lungo respiro.

K: un incubo…

E: ho giurato a me stessa che non avrei più incontrato un editore senza mio marito vicino, non sono abituata a questi modi insistenti. Se ti dico no è no.

K: si è più fatto vivo?

E: sparito!

K: che gente…

E: non so se altre case editrici si comportino così, quello che ho visto è stato assurdo!

K: c’è di peggio cara mia, di peggio.